Il luogo Immortale.
Certificato come uno dei principali musei “di sito” in Italia, il Parco Archeologico Nazionale di Paestum e Velia rappresenta uno dei cardini mondiali dell’archeologia e dell’antropologia storica, un simbolo che ancora oggi continua stimolare riflessioni sulle forme della vita, dell’arte, della politica e del pensiero.
Storia del Parco
Situato nel comune di Capaccio-Paestum, il Parco Archeologico Nazionale di Paestum e Velia sorge all'interno della cinta muraria e fu realizzato nel 1952 utilizzando parte di un più ampio progetto elaborato nel 1938 dall'architetto Marcello De Vita.
Il nucleo principale fu costruito in funzione della struttura che accoglie la serie di metope arcaiche provenienti dal Santuario di Hera alla foce del Sele, ma ben presto si dimostrò insufficiente a contenere e ad esporre i numerosi oggetti riportati alla luce dai successivi scavi archeologici della città e delle necropoli.
Al primo nucleo fu così presto aggiunta una nuova ampia ed illuminata sala progettata dall'architetto E. De Felice il quale predispose anche una serie di nuovi vani che si sviluppano intorno ad un giardino e ampie vetrate che si aprono verso la città e la piana chiusa ad Est dai monti di Capaccio.
Le grandi scoperte delle numerose tombe dipinte lucane e della Tomba del Tuffatore nel 1968 resero necessaria una nuova sistemazione del percorso museale realizzata da Giovanni De Franciscis e Sabrina Viola.
Patrimonio
Le diverse sezioni che lo compongono consentono al visitatore di ripercorrere la storia della città greca, lucana e romana. Il museo contiene numerosi reperti provenienti dalla città, dall'Heraion alla foce del Sele e dalle necropoli vicine (necropoli del Gaudo, necropoli di Santa Venera).
Il percorso espositivo si snoda su tre piani suddivisi in sette sezioni che affrontano rispettivamente il periodo preistorico, l’origine della città, l’Heraion alla foce del Sele, i santuari urbani, la necropoli di Poseidonia-Paestum, le tombe dipinte lucane e la sala romana.
Fra i materiali esposti spiccano per importanza le metope arcaiche dell'Heraion del Sele, la tomba del tuffatore, le stele in lingua osca e la tomba a camera di Spinazzo.