Dalla Preistoria al Medioevo, il Museo che racconta le Storie della Valle del Sarno
Grazie al pregio e all'unicità dei suoi numerosi reperti, il Museo Archeologico della Valle del Sarno si configura come un attivo centro di studi, che attira l’interesse di ricercatori italiani e stranieri.
Storia del museo
Costruito verso la metà del Settecento per volere dell’antica famiglia sarnese degli Ungaro, il Palazzo Capua, oggi sede del Museo Archeologico della Valle del Sarno, costituisce uno dei massimi esempi di architettura gentilizia in città, che si ispirano alla tradizione dell’architettura napoletana del tempo.
Divenuto di proprietà della Famiglia Capua nel secolo successivo, il palazzo fu poi acquistato dallo Stato con l’intento di trasformarlo in sede espositiva. Il Museo, inaugurato l’1 luglio del 2011, espone oggi ritrovamenti archeologici provenienti da tutto il territorio dell’Agro Nocerino-Sarnese, per un periodo che si estende dall’età preistorica fino all’epoca medievale.
Patrimonio
Il percorso museale si snoda attraverso una selezione di materiali preistorici (IV millennio – X sec. a.C.), una selezione di corredi funerari delle necropoli protostoriche della Valle del Sarno (IX –VI sec. a.C.), e altre importantissime testimonianze della “Cultura delle tombe a fossa”, diffusa all’epoca in diverse aree dell’Italia antica.
Particolarmente suggestivo è il prezioso corredo funebre della tomba 818, femminile, di età orientalizzante (metà VIII – inizio VII a.C.), che evidenzia l’importante ruolo sociale rivestito dalle donne di rango nella cultura indigena dell’epoca.
Molto interessante è anche la “tomba del Cavaliere”, che raffigura la scena, tipica nella pittura funeraria dell’epoca, del “ritorno del guerriero accolto dalla famiglia”: il cavaliere, inconsuetamente raffigurato come canuto, fa ritorno a casa carico delle spoglie del nemico vinto, in compagnia di un secondo guerriero più giovane, ed entrambi sono accolti dalle donne che porgono loro la rituale libagione.
Il secondo piano del Palazzo, che costituiva il “piano nobile”, è ancora in fase di restauro, ma conserva pareti e soffitti affrescate del XVIII sec. In supporto alla lettura dei reperti esposti, vengono offerti al visitatore alcuni filmati, visibili da terminali posti nelle varie sale del museo.