Il Museo degli "Etruschi di frontiera": punto d'incontro fra "genti, religioni e lingue, mentalità e culture"
Nato dalla volontà e dall'esigenza di narrare la storia dell'insediamento etrusco-campano posto sulla sponda sinistra del fiume Piacentino, il Museo Archeologico di Pontecagnano si pone come punto nevralgico di ricerca, sperimentazione, confronto e memoria.
Un forziere di testimonianze eccezionali, legato strettamente al territorio che rappresenta.
Storia del Museo
La presenza degli Etruschi nell'Agro Piacentino, testimoniata da alcuni autori antichi, è rimasta priva di riscontro fino al 1962, quando, in occasione della costruzione di nuovi edifici nel centro della città di Pontecagnano, ebbe inizio un'ampia operazione di esplorazione di un'antica necropoli.
Da lì, gli scavi sono continuati nel corso degli anni, tanto che, al giorno d'oggi, sono state riportate alla luce quasi 10.000 sepolture con relativi corredi e reperti. Dopo aver inaugurato, all'interno di un palazzo civile, una prima sede espositiva nel 1978, una nuova e moderna struttura, appositamente progettata, venne finanziata con fondi europei ed inaugurata nel 2007.
Il Museo Archeologico di Pontecagnano è quindi gestito, dal 2014, dal Ministero per i beni e le attività culturali attraverso il Polo museale della Campania, poi divenuto Direzione regionale Musei nel 2019.
Patrimonio
Il Museo protegge ed espone un patrimonio di inestimabile valore, il cui nucleo più consistente è esemplificato dalle testimonianze provenienti dalle necropoli di Pontecagnano.
Seguendo un percorso di visita che si snoda dal periodo Eneolitico fino all’Età Romana, il visitatore può approfondire i vari momenti di sviluppo della città.
Particolarmente significativa la sezione dedicata alle aristocrazie del periodo Orientalizzante (fine VIII - fine VII sec. a.C.), alle quali sono riferibili alcune sepolture definite "principesche" per la composizione, la ricchezza e la qualità del corredo funerario.
Punto di riferimento per la ricerca archeologica in Campania, il Museo è diventato anche, dal 2013, uno spazio di contaminazione tra archeologia e arte contemporanea attraverso il progetto "Contemporaneamente Museo", che prevede mostre temporanee di manufatti antichi e moderne visioni estetiche.