Il racconto millenario della "Città Nuova" che precedette Roma
Posta nel punto dove la pianura campana si restringe tra il Vesuvio e le prime cime dell'Appennino, Nola nacque, fu distrutta e rinacque ben prima della fondazione di Roma, con la quale intrecciò poi un complesso rapporto di rivalità e amicizia.
Storia del Museo
Ospitato all’interno di un prestigioso complesso che fu convento delle Suore Canossiane, il Museo fu inaugurato nel 2009 e da allora propone ai suoi visitatori un viaggio nella storia del territorio di Nola dalla preistoria all’età moderna.
Patrimonio
La visita inizia con l’esposizione di ritrovamenti preistorici che testimoniano le attività vulcaniche del Somma-Vesuvio, in particolare l’eruzione delle “Pomici di Avellino”, nell’età del Bronzo, e quella c.d. di Pollena, per il periodo tardo antico.
Tra le esposizioni più interessanti vi sono le ricostruzioni le ricostruzioni fisiognomiche di tre individui ritrovati all’interno di sepolture e la ricostruzione di una capanna, con tanto di arredo e reperti recuperati ancora integri.
Alla sezione preistorica segue un comparto dedicato alle origini di Nola, che abbraccia un arco cronologico che va dall’VIII al VI secolo a.C.
In questa sezione sono esposti esempi di vasellame di produzione greca e corredi tombali provenienti da necropoli di chiara influenza etrusca, datati tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a.C.
Seguono poi le sale dedicate al periodo compreso tra il VI ed il IV secolo a. C, dove sono esposte tombe a cassa ed a semi camera dipinte.
Il percorso prosegue con le più recenti testimonianze relative alla presenza osca, rilevata in un periodo che va dalla conquista romana della città (313-312 a.C.) fino allo scoppio della guerra sociale (90-88 a.C.).
Segue la sezione dedicata al periodo del dominio romano, con le statue che ornavano alcuni sepolcri, vari rilievi funerari e quelli provenienti dall’anfiteatro della città, oltre ad una serie di testimonianze epigrafiche.
Il percorso continua al primo piano del complesso con le esposizioni di reperti dell’età imperiale, fino ad arrivare ad una sala interamente dedicata alla cosiddetta villa di Augusto, rinvenuta a Somma Vesuviana.
L’esposizione si conclude con una sezione dedicata alla fine del mondo antico ed all’età medioevale fino ad arrivare al periodo moderno.