Dal paganesimo alla cristianità
Consacrato dapprima al Dio Attis, paredro di Cibele, Dea della forza creatrice e distruttrice della Natura, l'Eremo di San Michele alle Grottelle divenne poi luogo di culto cristiano dedicato a San Michele Arcangelo.
Storia dell'eremo
Ricavato inizialmente da una cavità naturale per essere utilizzato come luogo di culto per le divinità pagane, l’Eremo restò invariato nel suo impianto strutturale fino all’avvento del cristianesimo, quando la pratica di determinate funzioni religiose portò alla necessità di costruire e modificare gli ambienti. Le strutture del rifugio e della chiesa risalgono, presumibilmente ad un periodo che va dal XI al XIV secolo. Le notizie sull’eremo sono abbastanza scarne fino al 1538, anno in cui esso viene acquistato dalla Certosa di San Lorenzo, divenendo poi luogo di sepoltura dell’abate Bernardino Brancaccio. Le prime testimonianze bibliografiche sull’eremo risalgono agli anni ‘70 e ‘80 del XIX secolo, al quale seguì un lungo periodo di abbandono, poi conclusosi con il recupero del sito.
Patrimonio
Nell’Eremo sono conservati diversi reperti storici che testimoniano il passaggio di varie epoche e culti cristiani. Di particolare rilievo sono i resti di affreschi che vanno dal 1300 al tardo 1600, raffiguranti scene bibliche e cicli agiografici, la tomba dell’abate Brancaccio ed un altare, dietro il quale è presente un’edicola databile intorno al 1400 e dedicata a San Michele Arcangelo e San Giacomo di Compostela.