Il Museo sopra Napoli
Scrigno d'eccellenza del barocco napoletano e punto di partenza privilegiato per conoscere la Storia di Napoli, la Certosa di San Martino è una meta turistica imperdibile, un luogo suggestivo ed affascinante, dove Storia, Arte e Paesaggio si fondono per dar vita al più straordinario panorama sulla città. Eretto sulla parte più alta della collina e protetto alle spalle dal forte militare di Sant’Elmo, questo monumento si pone come unicum tra i tanti complessi certosini ancora esistenti, rappresentando, nell'iconografia della città, un punto sempre visibile, sia da terra che da mare.
Storia del complesso monastico
A partire dal Medioevo, nel complesso monastico lavorano alcuni tra i più grandi architetti, scultori e pittori. Delle originarie strutture medievali, iniziate da Tino di Camaino, si conservano tracce nella Chiesa e nei sotterranei gotici. Dopo alcuni interventi nei secoli XV e XVI, alla fine del ‘500 iniziò un lungo periodo di continui arricchimenti e aggiornamenti dell’intero complesso monumentale, che proseguirono anche lungo il ‘600 e il ‘700. Ad oggi sono ancora visibili gli interventi dell’architetto Dosio, del geniale Fanzago – protagonista assoluto, tra 1623 e 1656, dell’evoluzione in senso barocco della Chiesa e degli ambienti annessi – e di Niccolò Tagliacozzi Canale. All’interno del complesso si possono anche ammirare opere di scultori quali Pietro Bernini, Domenico Antonio Vaccaro e Giuseppe Sammartino, e di pittori come Corenzio e il Cavalier d’Arpino, Caracciolo e Stanzione, Lanfranco e Ribera, Micco Spadaro e Andrea Vaccaro, Luca Giordano e Solimena, De Matteis e De Mura.
Patrimonio
All’indomani dell’Unità d’Italia, l’antica Certosa venne sottratta ai monaci e poi aperta al pubblico nel 1867, con lo status di Museo Nazionale. L’intento era duplice: salvare il complesso dal degrado ed usare i grandi spazi, ormai vuoti, per conservare ed esporre le più significative testimonianze, artistiche e culturali, del fu Regno di Napoli. Ancora oggi, il visitatore della Certosa di San Martino può infatti viverne due diversi aspetti: da un lato gli antichi ambienti della vita monastica, dalla Chiesa ai Chiostri, e dall’altro le sezioni storiche e tematiche che ripercorrono la storia di Napoli.
A titolo di esempio si citano le Immagini e Memorie della Città, la Sezione Presepiale, la Sezione Navale a quella Teatrale. L’ultimo allestimento è riuscito a sottolineare ancor di più, anche grazie ad un importante restauro architettonico, il rapporto continuo che esiste tra le strutture certosine, le esposizioni e il tessuto della città, che può essere ammirato dagli straordinari loggiati, belvedere e giardini del complesso.