Uno dei più antichi insediamenti del cristianesimo in Occidente
Piccolo gioiello risalente all'era dei primi cristiani, il Battistero di San Giovanni in Fonte rappresenta un prezioso luogo di passaggio e rinascita spirituale.
Storia del Battistero
Costruito sulle mura di un preesistente edificio pagano, il Battistero di San Giovanni in Fonte è uno dei più antichi di tutto l’occidente. Distrutto nel VI secolo, verosimilmente durante la guerra greco-gotica, venne ricostruito nel XII secolo e intitolato a San Giovanni Battista.
Nel 1903, in un varco del torrente Fonti, fu trovata un'epigrafe di cui restava solo il frammento inferiore destro, con su inciso la seguente epigrafe: (F)ILIAE LE.../PATER. Successivamente, nel 1928, a seguito del crollo di un muro della parte occidentale del battistero, fu ritrovata un’altra epigrafe incisa sullo stipite di una porta, probabilmente da una tomba pagana del luogo. La tomba, di età imperiale, portava l'incisione “D(is) M(anibus)/ MARC/ELLIN/O FILIO /PARENT(es) / FECER(unt)”.
Gli affreschi presenti e trasportati nella certosa di Padula sembrano databili tra la fine del X secolo e l'inizio del secolo successivo, periodo nel quale il battistero fu in parte abbandonato. Nell'anno 1077, il conte normanno di Marsico, Rinaldo Malaconvenienza, donò ai benedettini di Venosa la chiesa di San Giovanni in Fonti. Nel corso del XIX secolo, venne abbandonata la maggior parte delle strutture a causa dell’innalzamento dell’acqua. I restauri del 1985-1987 hanno riportato alla luce la struttura originaria nella quale furono reimpiegati anche dei reperti romani, recuperati da una villa d’età imperiale. Il 4 Agosto 2019, il battistero si è trasformato nella tappa della 26 Pedalata Ecologica organizzata dalla Bike in Tour.
Patrimonio
Il battistero, costruito in laterizi ancora visibili nelle pareti a nord e ad est, si caratterizza per una struttura a pianta quadrangolare fondata su delle mura con archi a tutto sesto, che in origine reggevano verosimilmente una cupola.
Al centro della struttura si trova una vasca, le cui acque, provenienti dalla sorgente situata proprio al di sotto dell'edificio, consentivano il battesimo dei fedeli per immersione.
Subito sulla sinistra, si trova un altare, elevato con il passare del tempo per impedire all'acqua di inondarlo.
All’interno del battistero è presente anche un affresco raffigurante dei santi: su una parete della cappella absidata, infatti, probabilmente posti ai lati della figura di Cristo, erano dipinti i quattro evangelisti, oggi conservati nella certosa di Santo Stefano in Calabria.
Queste raffigurazioni rispecchiano, secondo gli studiosi, quelle dei battisteri più antichi. Nell'abside, la presenza di resti di personaggi sui troni e delle fasce percorse ad onde rossastre, con i resti di un'aureola con croce, fa pensare che la scena rappresentata fosse un Giudizio Universale.