Una residenza reale, una fortezza, un luogo di cultura, un simbolo di Napoli
Con le sue massicce torri e il suo arco trionfale a pochi passi dal mare azzurro e dalla monumentale Piazza Municipio, il Castel Nuovo, detto anche Maschio Angioinio, rappresenta uno dei siti più riconoscibili della Città di Napoli.
Un luogo principe dell'identità napoletana, punto di incontro tra varie realtà che studiano e diffondono la storia del capoluogo partenopeo.
Storia
Iniziata nel 1279, per volere di Carlo I d'Angiò, la costruzione del Maschio Angioino fornì all'allora capitale del Regno di Sicilia un castello che univa in sé le caratteristiche di residenza reale e di fortezza. Ai fini di distinguerlo dai più antichi Castel dell'Ovo e Castel Capuano, il Maschio Angioino venne chiamato "Castrum Novum". Il castello divenne ben presto un centro di cultura e mecenatismo, nel quale soggiornarono, tra gli altri, anche letterati e artisti del calibro di Giotto, Petrarca e Boccaccio.
Gli Aragonesi, succeduti agli Angioini nel 1442, continuarono ad utilizzare il Castel Nuovo come residenza reale fortificata, ampliandolo e rinforzandolo ulteriormente.
Il grandioso Arco di Trionfo, sorto fra la Torre di Mezzo e quella di Guardia, fu eretto proprio per celebrare il vittorioso ingresso di Alfonso I nella città di Napoli.
A poco a poco, il carattere residenziale della fortezza si perse a favore dell'uso prettamente militare, che si consolidò durante il periodo dei viceré spagnoli e austriaci (1503-1734) attraverso la costruzione di ulteriori strutture difensive. Con l'avvento di Carlo III di Borbone, intorno alla struttura sorsero fabbriche di ogni genere, depositi ed abitazioni.
Tra l'ultimo periodo della dominazione borbonica e i primi decenni dell'Unità d'Italia, il castello visse un momento di progressivo degrado, poi arrestatosi nel primo ventennio del XX secolo, quando il Comune di Napoli diede inizio ad un importante intervento di recupero che sottolineava e riconosceva il valore storico, simbolico e monumentale della fortezza nel suo complesso.
Patrimonio
Attualmente, il castello viene destinato ad uso culturale ed è sede di varie associazioni e fondazioni storico-culturali, come la Società napoletana di storia patria, il Comitato di Napoli dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, la Fondazione Valenzi e il Museo Civico. A quest'ultimo afferiscono la cappella palatina, la sala dell'armeria e i percorsi museali del primo e secondo piano, presso i quali sono esposti sculture, oggetti e dipinti che vanno dall'epoca medievale al tardo Ottocento.