I tesori della Terra di Lavoro
Quella dell’enogastronomia campana è una tradizione ricca di influenze e ormai simbolo protetto di eccellenza in tutto il mondo.
Al turista del gusto, questa terra che già i latini chiamano "felix" per via della sua rigogliosità, offrirà infatti centinaia di piatti e prodotti tipici, ciascuno unico e speciale, capace di evocare e raccontare immagini e storie che affondano nel vissuto comune di un'intera popolazione.
Patria della Dieta Mediterranea
La Campania può vantare l’eccellenza di diversi prodotti premiati con le classificazioni DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Tipica). Nel primo caso, si parla di prodotti le cui qualità specifiche sono tutte indissolubilmente legate ad un preciso ambiente geografico di riferimento; nel secondo caso, ci si riferisce invece ad una singola data caratteristica del prodotto, sempre riferibile a un determinato territorio.
Tipici esempi di prodotti DOP campani sono la mozzarella di bufala, il caciocavallo podolico e il provolone del Monaco, che sono soltanto tre dei principali gioielli rappresentativi di una produzione casearia ricchissima.
Ad oggi, sul versante dei vini, la regione può vantare, nel complesso, ben 15 DOC (Denominazione di Origine Controllata) e 4 DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) che ammontano a ben 19 DOP totale, oltre a 10 altri IGP. Le DOP/DOCG sono Taurasi, Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Aglianico del Taburno; mentre le DOP/DOC sono Ischia, Capri, Vesuvio, Cilento, Falerno del Massico, Castel San Lorenzo, Aversa, Penisola Sorrentina, Campi Flegrei, Costa d'Amalfi, Galluccio, Sannio, Irpinia, Casavecchia di Pontelatone, Falanghina del Sannio. Gli IGP sono invece Colli di Salerno, Dugenta, Epomeo, Paestum, Pompeiano, Roccamonfina, Beneventano, Terre del Volturno, Campania e Catalanesca del Monte Somma.
Tra le principali specialità del ramo dei salumi ci citano il salame Napoli, il prosciutto di Pietraroja e la salsiccia di polmone, detta anche polmonata, realizzati con la carne di un ceppo suino autoctono ed antichissimo: il maiale nero casertano.
Un’ampissima varietà è offerta anche nel settore dell’ortofrutta, nel quale spiccano prelibatezze come il limone di Sorrento, il pomodoro San Marzano, il carciofo di Paestum, le olive di Gaeta e il fico bianco del Cilento, grazie ai quali vengono prodotti oli extravergine, liquori e conserve di altissima qualità.
Un altro settore nel quale la Campania primeggia a livello mondiale, è certamente quello della pasta, molto spesso prodotta in centinaia di pastifici artigianali che operano ancora la trafilatura al bronzo e l’essiccazione lenta e a basse temperature.
La pasticceria
L'enogastronomia campana si trova ad eccellere anche nel campo della pasticceria, risultando non solo tra le tradizioni più amate del modo, ma anche tra le più varie, perchè ciascuna delle cinque province della Campania offre un'ampia scelta di dolci, protagonisti sul palco della cosiddetta "guantiera" che tradizionalmente corona il pranzo domenicale campano.
La lista dei gioielli della pasticceria campana sarebbe davvero lunghissima: dalle sfogliatelle, perennemente divise tra ricce e frolle, alle zeppole di San Giuseppe, divise tra la variante fritta e quella al forno; dalle ricchissime pastiere alle torte capresi, dai babà intinti nel rum alla freschezza delizie al limone. E questo solo per citare la provincia di Napoli. Al di là del capoluogo campano, l'esploratore del gusto si troverà davanti ad un mondo tutto da scoprire ed assaporare.
Il caffè
Ma l'assaggio di una "pastarella" non può considerarsi completo se ad accompagnarlo non vi è un buon caffè, una bevanda che in Italia, ma in Campania specialmente, rappresenta un vero e proprio culto, una scusa per incontrarsi e parlare di fronte alla classica tazzina per espresso.
Arrivato dall'Oriente, il caffè si diffuse in Europa e a Napoli nel corso del Settecento, divenendo poi un punto fermo agli inizi dell'Ottocento, talmente vitale ed importante, che la sua offerta ai meno fortunati, che normalmente non potrebbero permettersi il suo valore ricostituente, ha dato vita ad un'altra tradizione, quella del cosiddetto "caffè sospeso".
Un'abitudine filantropica e solidale, questa, che consiste appunto nel pagare un caffè e non consumarlo, così che esso possa essere poi offerto al prossimo avventore bisognoso che lo richiederà entrando in un bar.
La pizza
Non si può non citare, infine, il piatto simbolo della cucina campana ed italiana per estensione, un alimento che mette insieme, fondendoli perfettamente, molti dei tesori e dei sapori della Terra di Lavoro, dalla farina alle conserve, dall’olio ai formaggi, dai salumi alle verdure.
Stiamo parlando della pizza, la cui versione napoletana è ufficialmente riconosciuta come Specialità Tradizionale Garantita (STG) dell'Unione Europea. Similmente, "l'arte del pizzaiolo napoletano", simbolo immortale di eccellenza gastronomica, è stata riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità.