Dal passaggio di Annibale alla rivolta degli schiavi di Spartaco, le storie di una delle più grandi città del mondo antico
Con oltre ventott’otto secoli di storia, l'Antica Capua divenne, nel suo periodo di massimo splendore, uno dei più importanti e prosperi centri urbani del mondo. L’antica Capua fu per molti secoli il principale centro del fertile Ager Campanus e svolse un ruolo fondamentale nella storia della Campania settentrionale. Ebbe reti di relazione con le aree interne della penisola, con l’Etruria, con il Mediterraneo e con le prime colonie greche, in particolare con Cuma, con la quale restò sempre in stretto legame. La potenza militare della sua cavalleria la rese temibile. Grazie alla forza economica e ai forti legami con Roma, contribuì alla costruzione della via Appia, di cui poi costituì la prima tappa. L'antica Capua vive ancora nel sottosuolo di Santa Maria Capua Vetere e afferma la sua magnificenza con i monumentali resti dell’Anfiteatro imperiale e dell’Arco di Adriano, sotto i cui fornici passava la Regina Viarum.
Storia
Altrettanto importante fu l’Anfiteatro Campano, che con ogni probabilità fu il primo del suo genere al mondo, nonché secondo per dimensioni soltanto al Colosseo di Roma. Sede della prima scuola di gladiatori, l’Anfiteatro Campano fu anche il punto di partenza della terza rivolta servile, guidata dal gladiatore Spartaco tra il 73 e il 71 a.C. contro la Repubblica Romana. Distrutto dai Vandali dopo la caduta dell'Impero Romano d’Occidente, l’anfiteatro servì come fortezza per i principi longobardi di Capua e fu ampiamente depredato a partire dalla fine del IX secolo.
Patrimonio
Nel settembre del 1726, gli scavi effettuati di fronte alla porta meridionale dell'Anfiteatro riportarono alla luce una epigrafe mutila, integrata dall’archeologo, presbitero e filologo campano Alessio Simmaco Mazzocchi (1684 – 1771). L'epigrafe recava la seguente iscrizione:
"La Colonia Giulia Felice Augusta Capua fece, il divo Adriano Augusto restaurò e curò vi si aggiungessero le statue e le colonne, l'imperatore Cesare T. Elio Adriano Augusto Pio dedicò."
Originariamente posta all'ingresso dell'Anfiteatro, l'epigrafe fu dapprima esposta sotto l'arco della Chiesa di Sant'Eligio a Capua e poi trasferita presso il Museo Campano di Capua, dove è oggi esposta.